3/16/2016

Se tu credessi in Me: storia della Madonnina e dell'albero



Ero stata invitata ad un evento quel 23 Dicembre, pioveva , faceva freddo, il cielo plumbeo, quella pioggia battente, quanti dubbi, quante incertezze.

Il freddo mi faceva titubare, ma nonostante tutto decisi di andare. Lungo il tragitto io e le mie amiche ci domandavamo cosa avremmo ascoltato, ma soprattutto di chi sarebbe stata la testimonianza a cui avremmo partecipato.

Il vento, la pioggia ci facevano compagnia, ma quando finalmente arrivammo, guardai verso il cielo ed al posto delle nuvole spuntò la luna ed alcune stelle...pensai: "ma che strano, non piove più!"
Così mi ritrovai in quella chiesa affollata dov'ero stata invitata per ascoltare la testimonianza di una donna che, da alcuni anni, stava vivendo una forte esperienza: Qualcuno le aveva cambiato la vita per sempre.
Voglio raccontarvi di Tina Fasanella dalle origini calabresi, ma trasferitasi in quel di Roma per lavoro.

Sposa e madre di due meravigliose ragazze, ama il teatro, i viaggi, l’arte; sin da ragazza ha sempre avuto un occhio di riguardo verso i poveri.. già i poveri, gli ultimi, gli emarginati, coloro che non potevano permettersi che un piatto di minestra.

Il Signore stava già lavorando in lei, ma ancora non lo sapeva…
Subito dopo la messa, udivo le persone bisbigliare e mi resi conto che l’incontro stava per iniziare.
Tina era seduta al lato destro, mentre alcuni dei suoi amici mandavano su un piccolo schermo alcune immagini e canti.

Fu così che, dopo le presentazioni di rito, la sua voce rotta spesso dall'emozione, i suoi occhi pieni di lacrime, mi fecero pensare alla sua anima: lei così sensibile, sorridente anche verso coloro che non credono, verso coloro che hanno perso la speranza, verso coloro che non hanno incontrato l’amore di Dio.

La sua vita cambiò nel 2010, quando attraverso delle locuzioni interiori, personaggi importati della nostra storia cristiana, parlavano al suo cuore.

Una voce chiara, forte le disse: "Armati di coraggio e combatti per l’umanità affinché tutti gli uomini diventino umili e si pieghino davanti a Dio‘’. Era Goffredo di Buglione.

Tanti personaggi si avvicendavano,come Torquato Tasso, autore della Gerusalemme Liberata, poi ancora San Tommaso d’Aquino oltre a Sant'Agostino che le diede un messaggio importante : << Non sei tu che possiedi la verità è la Verità che possiede te >>

La sua vita andava avanti, fra la gestione amorevole della sua famiglia e le preghiere, i rosari, la Santa Messa, fino al 20 Giugno, quando, ancora sconvolta ma non impaurita, inconsapevole di ciò che stava per accadere, decise di accendere due candele dinanzi ad un'icona di Gesù e ad una piccola statua della Madonnina di Lourdes, chiedendo loro di farle comprendere cosa le stesse succedendo.

D'improvviso sentì una voce paradisiaca, una voce che non poteva che arrivare dall’Alto, che le diceva <<Manto Azzurro>>.
Le lacrime sgorgavano sul suo volto, i suoi familiari ed una coppia di amici cercavano di consolarla. Non comprendendo il significato di tale frase, decise di trovare tramite motore di ricerca il significato di quelle due parole.

Quella ricerca la portò all'immagine di un Uomo che raffigurava Gesù.

Essendo una persona con i piedi per terra, decise di scrivere a Padre Amorth raccontandogli gli eventi che stavano cambiando la sua vita e nell’arco di pochi giorni arrivò la risposta. Poche righe su un semplice foglio : ‘’Sii felice perché la Madonna e Gesù ti amano in modo speciale’’.

Comprese di aver bisogno di un Sacerdote che la potesse seguire , di lì a poco incontrò Padre Massimo, che senza saper nulla di lei iniziò a chiamarla col nome di Battesimo: Maria Concetta, proseguì la conversazione nel raccontarle ciò che non poteva sapere; fatti della sua vita passata e quello che le stava capitando. Prima di congedarsi da lei, la esortò nella preghiera del Santo Rosario, alla recita della Coroncina della Divina Misericordia e alle Orazioni di Santa Brigida.

Rimase profondamente colpita da quel colloquio con Padre Massimo, un uomo mai incontrato prima che conosceva tutto di lei, com'era possibile? C'era una sola spiegazione: Dio.
Il tempo passava, lei sempre più vicina alla preghiera ed in comunione con l’Onnipotente, quando, la notte dell’11 Luglio del 2010, avvenne qualcosa di Straordinario: dopo una giornata impegnativa e di intensa preghiera, si coricò a letto molto stanca, si addormentò subito, ma all'improvviso una luce intensa, come una torcia puntata sugli occhi, la fecero svegliare, aprendo gli occhi sobbalzò, davanti a lei c'era una Signora vestita di bianco, un velo anch'esso bianco e una cintura azzurra che le cingeva la vita, una rosa d'oro su ciascun piede e la corona del Rosario tra le mani: era la Vergine Maria.

Nel contemplarla, la invocò con un termine che lei non aveva mai usato prima :<< Madre Celeste >>
Terminata l’estasi, con le lacrime agli occhi , svegliò il marito raccontandogli quello che aveva vissuto, mentre il giorno dopo si recò nuovamente dal suo padre spirituale che appena la vide le disse: ‘’ Com'è?’’
Tina capì che quel sacerdote aveva davvero colloqui con il soprannaturale, che lui parlava con Gesù e la Vergine Maria.

Passarono due giorni. Era il 13 luglio, Tina rifletteva, chiedendosi perché la Vergine le fosse apparsa, non avendola mai pregata, avendo l'abitudine di rivolgersi sempre a Dio Padre e a Gesù, quando presa da un forte calore sentì una voce dolce e soave risponderle: << Figlia mia adorata, non crucciarti, chi prega me è per arrivare per mia intercessione a Mio Figlio, tu con Mio Figlio sei già in contatto diretto. Ora voglio dirti cosa accadrà e tu cosa dovrai fare per me: un giorno cadrà un albero nei pressi di casa tua e tu lì metterai una Mia Statua, affinché tutti coloro che credono vengano qui per pregare e tutti coloro che non credono, verranno qui per vedermi piangere, redimersi e salvarsi da questa catastrofe che sta per raggiungervi>>.

Molte cose avvennero nei mesi successivi e tra intuizioni e locuzioni interiori il tempo passava, fino a quando l’11 di febbraio del 2012 in quei giorni a Roma vi fu un abbondante nevicata, tant'è che molti alberi caddero al suolo e uno di questi proprio sotto casa sua, in quel viale
che congiungeva la sua abitazione con la sua parrocchia: quel giorno comprese che doveva comprare la Statua della Madonnina e metterla dove le aveva indicato la Vergine, ma c'erano ancora degli ostacoli, in quanto nonostante avessero fatto la pulizia del parco, ancora non avevano rimosso il tronco di quell'albero. A distanza di nove mesi, l' 11 novembre del 2012, parlando con una signora che l'aiuta in casa, che aveva vissuto sin dall'inizio con lei il suo percorso, quest'ultima la incoraggia a fare la volontà della Madre Celeste.

Tina si chiedeva come poteva realizzare la volontà della Vergine Maria, come fare per poter mettere la Statua, quante domande, quanti se. Non tardò ad arrivare la risposta: per la seconda volta la Vergine le parlò, dicendole: <<Tu pensa alla Statua, che all'albero ci penso io, figlia mia adorata>>.

Quella stessa mattina acquistò la statua della Madonnina di Lourdes dopo averla fatta Benedire dal Sacerdote la portò a casa, stavano per mettersi a tavola quando da fuori sentirono una sega elettrica, chiese alla donna che l’aiuta in casa di affacciarsi per vedere cosa stava succedendo, quando le comunicò che stavano rimuovendo l’albero. In fretta si mise le scarpe, scendendo di corsa le scale e con le lacrime agli occhi si rivolse al giardiniere chiedendogli come mai proprio in quel giorno, perché proprio a quell'ora erano le 13 e 45. Il giardiniere con dolcezza le rispose: << Abbiamo disturbato?>> lei piangendo domandava perché? Il giardiniere con dolcezza le rispose << Signora, non lo chieda a me noi stavamo pranzando, è arrivata una telefonata dall'alto, andate sulla collinetta di Via Bonn a rimuovere l’albero >>.

Incredula dinanzi a quello che stava avvenendo a quel punto chiese al giardiniere di sistemare la strada, di togliere anche le radici, perché doveva mettere una Statua.
L’uomo le chiese come mai era così interessata, forse c’era stato un Miracolo? << La metta un po’ più in là ad un metro dalle radici, anche perché se lei toglie queste radici chi le crederà, lasci questo segno, affinché tutti possano vedere >>.



Il giorno 13 Novembre venne posta la statua della Madonna di Lourdes nel Viale dell’Amore. 

Da quel giorno iniziarono ad arrivare tante persone che con cuore contrito si rivolgevano alla Madonna. Tante le grazie , tante le conversioni, tante le testimonianze, la Vergine Maria lo aveva preannunciato nel suo primo messaggio, disse che molti sarebbero andati per pregare, ma che sarebbero arrivate anche persone che l’avrebbero vista piangere.

L’ 11 Febbraio del 2013 un altro messaggio della Vergine Maria: << Figlia mia adorata, chiunque oggi si accosterà a me con la confessione, la comunione, la carità, il digiuno e la recita del Santo Rosario godrà di un grande miracolo in questo giorno così triste per me! >>
In quel momento non comprese perché la Vergine era triste, fece tutto ciò che le aveva chiesto, poi comprò un’azalea e la portò dinanzi alla Statua, ma guardandola notò che il viso della statua era diverso: il Suo Volto non era più bianco marmoreo, era roseo, i Suoi occhi pieni di lacrime.

Sconvolta iniziò a piangere chiedendosi cosa era successo, tornata a casa mentre ascoltava il telegiornale un annuncio alle dodici Il Santo Padre Benedetto XVI aveva dato le dimissioni.

In quel momento il mio pensiero andò a quel giorno, lo rammento ancora, mi resi conto di quanto fosse stato grande, con quanta umiltà decise di ritirarsi, pregando per la Chiesa, per il mondo e per il Successore di Pietro .

Ecco il perché il Volto triste della Vergine, ecco il perché delle sue lacrime, adesso era tutto chiaro.

A distanza di un mese, esattamente il 12 Marzo, il Conclave si riunì per eleggere il successore di Pietro,
il nuovo Pontefice.

Il secondo giorno era seduta a tavola con la sua famiglia ed esclamò: questa sera verrà eletto il Papa.
Suo marito con un sorriso rispose che non era possibile, che ci sarebbe voluto più tempo, quando ad un tratto una voce arrivò al suo cuore, una voce forte e dolce che le disse: << Ecco il vostro Pietro, Lui cambierà la Chiesa, perché Forte, Umile e Coraggioso>>.

Comunicò a suo marito ciò che gli era stato detto, dopo poco la fumata bianca sapeva già che Colui che aveva Eletto non era molto conosciuto, un uomo che arrivava dalla fine del Mondo, dal Sud America. Ancora una conferma, chi le parla veniva dall'Alto, da Dio.

La sua testimonianza terminò con un invito: Fidatevi di Gesù, abbandonatevi alla Sua Misericordia, affidatevi a CoLei che Tutto può, la Madre Celeste, e per chi non ha ancora Incontrato l’amore di Dio, di provare perché attraverso Lui si può risalire, si può tornare a Vita Nuova.

Guardo l’orologio mi rendo conto che sono le 19.30, si è fatto tardi , dobbiamo tornare alle nostre case. Un saluto alle amiche e alle nuove conoscenze, salutammo la signora Tina in un abbraccio, un sorriso e un arrivederci a presto.

Recatevi sul Viale dell’Amore in via Bonn, zona Eur a Roma, dove ogni domenica in tanti si ritrovano dinanzi alla statua della Madonnina dell’Albero per la recita del Santo Rosario.

È un luogo di Pace, dove ritrovi la fede, la forza e la speranza che, a volte, perdiamo perché la vita ha segnato il nostro percorso con angosce e dolori.

Se vi sembra che tutto stia per precipitare sappiate che Qualcuno Lassù ci sorreggerà.

2/25/2014

Pensando coloravo...

Con il volto
all'insù
mi accorgo
che fra il cielo e la terra
si è formato un arcobaleno
dai colori pastello

Ed io penso...
Se il mio amico
Eolo
fosse qui
mi farei trasportare
con una tavolozza ed un pennello fra le mani
fino a lui...

Chiederei in prestito i suoi bei colori
per poter ridipingere
il nostro mondo
che lentamente sbiadisce..

Questo pianeta
lacerato da guerre
causate spesso
per l'avidità e la sete di potere..

Troppo sangue
è stato versato...
Prenderei il giallo del sole
per far riscaldare
quei cuori
impietriti..
induriti
da
un dolore
che colore non ha..

Con il verde smeraldo
donerei la speranza
ai ragazzi d'oggi
che una meta non hanno
Ed ai giovani
che un lavoro forse perderanno
a causa di un sistema
che fa gli interessi di ricchi e potenti.

Regalerei la
voglia di ricominciare
basta volerlo
lo si sà
"ogni lavoro nobilita l'uomo"
Intingerei con il pennello
il plumbeo cielo
per farlo tornare azzurro
e
come per incanto
accenderei la notte
di tante lucine
scintillanti come diamanti

Ed i letti dei fiumi
purificati
da acque
pure
cristalline
riposeranno
negli
oceani
inondandoli
da tante gocce
di color blu cobalto
I pescherecci
potranno
gettar le reti in fondo
ai mari..
ed alla sera
nelle loro case
torneranno felici
d'aver pescato
in abbondanza.

E in quei campi malati
aridi
dove più non cresce
un filo di grano
dove la terra bruciata
contaminata
per opera d'uomo...
in quella terra
che tanti frutti ci donò
ma che
l'uomo dimenticò
farei cadere tante gocce
di acqua limpida
per far pace
con la nostra terra
terra che i nostri avi
tanto rispettavano
con tanta fatica lavoravano...

Ed infine
con il bianco
porterei il profumo
della purezza
in ogni
Uomo, Donna
ma soprattutto
ad ogni
Bimbo..
affinchè
non si dimentichi che....
I bambini sono il futuro del mondo



2/13/2014

Oh, Maria


Oh, giovane donna
bella, più di ogni astro
Candida colomba.

Figlia di Sion
quanto hai donato per il Tuo Signore

Il tuo Sì
ridonò la speranza,
ridonò la gioia.

Cuore immenso tu hai..
così grande da donare il tuo Figlio per noi.

Con lo sguardo rivolto al cielo
Intercedi

Madre dei giovani
custodiscili, proteggili,

che i raggi della tua anima
Illuminino la nostra strada.

Fa' che tutti noi troviamo un senso
in questo nostro andare.

Sei il
Sole che riscalda
i cuori freddi di noi figli tuoi.

Consigliera silenziosa,
Speranza di un mondo nuovo,

Accetta
le nostre umili preghiere
che innalziamo a Te.

Non c'è ferita che tu non possa sanare
Non c'è dolore che tu non possa guarire.

Oh, Madre amata
accettaci così come siamo.

Donaci
Un cuore nuovo,
rendici
puri come il profumo dei gigli.

Dona Pace alle nostre anime,
Spezza le catene dell'odio,della violenza.

Fa' che in ogni fratello
riconosciamo il Volto del Figlio tuo.

Oh, Maria
Madre Dolcissima
Tu che sei
L'Immacolata Concezione

Abbi Misericordia di noi.

4/10/2013

Pellegrinaggio al Santuario di San Francesco di Paola


Facciata della nuova Chiesa
Premessa

Un Lunedì dell'Angelo di qualche anno fa, senza far progetti anzitempo, una telefonata ed all'improvviso la giornata di Pasquetta che si prevedeva come solito trascorrere con amici e parenti, in montagna o al mare, prese un altra svolta.
Alcune amiche mi proposero di recarmi con loro in pellegrinaggio presso il Santuario di San Francesco di Paola .
In principio ero titubante, ma dopo averci brevemente ragionato su pensai: perchè no? In fondo mi farebbe bene trascorrere una giornata per ritrovare pace e serenità, quante volte ci 
sono stata ma sempre con i gruppi della mia parrocchia, questa volta sarà un pellegrinaggio diverso, poche amiche io e San Francesco, che per me rappresenta un punto fermo, come dico sempre, fa parte del mia vita.
A chi non conosce, a chi non vive nel territorio, può risultare un pò "strano", ma nella nostra normalità, nel nostro quotidiano 'ù vicchiariell' ( così lo chiamiamo ) è come fosse un nostro parente stretto, a cui affidare i nostri affanni, i nostri progetti, le nostre preghiere.E' difficile per chi vive in questo territorio non lasciarsi conquistare da questo frate eremita che ha tanto amato gli ultimi, una frate che riuscì con i suoi carismi ad attirare a se una platea di genti di ogni ceto sociale, in continuo colloquio con Gesù Cristo, la Beata Vergine e la corte degli Angeli, realizzò il Vangelo della penitenza e della carità , aiutando i poveri e i ricchi del suo tempo, gli afflitti nel corpo e nello spirito.
L'immagine che ho da sempre di questo Santo è quella di un vecchio con la barba bianca, un saio con il cappuccio ed il cingolo intorno alla vita, un lungo mantello, i calzari ai piedi ed un bastone da cui non si separava mai.
Un frate che dedicò la sua vita alla carità ed all'amore per il prossimo, esperto delle virtù delle erbe, guariva con esse i mali del corpo, mentre con la sua dolcezza, ma anche fermezza, guariva i mali dello spirito.
Facciata del Santuario
 A tutt'oggi continua a parlare e svolgere la sua missione di un frate, amico, confidente, consigliere, protettore e padre di chi confida in lui, nella sua intercessione presso l'Altissimo.
Così quel giorno decisi di aggregarmi alle mie amiche, partimmo presto per poter ascoltare la messa, io e le solite amiche, i nostri viaggi improvvisati, con noi c'era una ragazza che non conosceva la storia del nostro Santo, lei che era venuta nella nostra terra per trascorrere alcuni giorni da suoi parenti, non conosceva la storia di questo eremita e del suo Santuario
San Francesco di Paola: la storia

Una coppia di sposi, i coniugi D'Alessio conosciuti come i Martolilla, proprietari di alcune terre , ferventi religiosi, non riuscivano ad aver figli, la loro fede non li abbandò mai, devoti al loro Santo protettore San Francesco d'Assisi chiesero d'intercedere presso l'Altissimo, dopo sette anni dal loro matrimonio nasceva un bimbo in quel di Paola il 27 marzo 1416, che per grazia rievuta portò il nome Francesco.A distanza di un mese il piccolo ebbe un'infezione all'occhio sinistro, che all'epoca nessuno riuscì a curare così la mamma fece un altro voto: se il loro Santo protettore l'avesse guarito, non solo l'avrebbe vestito con il saio francescano, ma, anche mandato in un convento dei frati francescani per un anno.
Di lì a poco il bimbo guarì.Il tempo passava così i genitori per sciogliere il voto che avevano fatto lo portarono nel convento dei francescani in San Marco Argentano, che si trova in provincia di Cosenza, qui il giovane stupiva i suoi Superiori per i suoi gesti e la vita che conduceva: digiunava spesso, raccolto sempre in preghiera e dormiva per terra.
Trascorso l'anno votivo, prima di rientrare nel suo paese, con i suoi genitori intraprese un pellegrinaggio sulla tomba del Santo d'Assisi, durante il tragitto visitarono molti luoghi di devozione, ma fra tutti quello che colpì il giovane Francesco fu Monte Luco, dove conobbe ed apprezzò dei frati eremiti che vivevano isolati fra le montagne, tant'è che al ritorno nel suo paese andò alla ricerca di un luogo isolato fra le colline e vi si costruì un rifugio, nutrendosi solo di erbe, di bacche, radici e di ciò che la natura gli offriva, dormendo sulla nuda terra e come giaciglio una pietra.
Qui pregava, contemplava e rafforzava il suo spirito, mortificava le sue carni con penitenze, preghiere, povertà e lunghi digiuni, fino a quando un giorno dei cacciatori scoprirono il suo rifugio e rimasero senza parole quando lo videro, giovane e già così pieno di virtù.
A breve si fece un gran passaparola, il tam tam, e le genti andavano a cercarlo per una parola, un consiglio, una preghiera.
Molti giovani, ma anche Sacerdoti, affascinati dal suo stile di vita, si aggregarono a lui, così da una semplice capanna iniziò la costruzione di un romitorio, ed alcune celle per i suoi confratelli, ma i pellegrini aumentavano sempre più così Francesco, dopo aver avuto il consenso dal Vescovo di Cosenza, costituì il primo nucleo del suo Ordine dei Minimi alla costruzione di una cappella, dedicandola a San Francesco D'assisi e ampliando con alcune celle per i frati.
Nel corso degli anni si fece forte il desiderio comune di istituire una Regola per chi voleva intraprendere il cammino del frate eremita.
La caratteristica che differenzia dagli altri ordini religiosi è molto severa e consiste non solo nei voti di povertà, castità e obbedienza ma ne aggiunse una quarta, quella di una vita quaresimale che impone l'astinenza dalla carne ( e dai suoi derivati fino a prima del Concilio Vaticano II ) per tutta la vita.
L'eremita Paolano nel corso della sua lunga vita viaggiò molto, fu il costruttore di conventi che piano piano si andavano formando ed espandendo nell'allora Regno delle due Sicilie, veniva invitato per la sua parola profetica e per i suoi doni carismatici, arrivò fino alla corte del Re di Francia Luigi XI gravemente ammalato,
Grotta della penitenza
 che lo volle presso di se nella speranza di una pronta guarigione, e il frate che dapprima non voleva lasciare la sua patria, sapendo in cuor suo che mai più avrebbe fatto ritorno, ubbidiente alla Santa Sede, partì.
Accolto alla corte del Re di Francia in questi non operò la guarigione fisica ma quella spirituale.
Francesco visse qui gli ultimi anni della sua vita, ma pur vivendo a corte la sua vita, la sua regola non mutò, anzi, anche qui viveva una vita di magro, di preghiera, accogliendo tutti coloro che si avvicinavano a lui, il suo motto per tutta la vita fu ''CHARITAS'' senza distinzioni di ceti sociali.
Moriva il due di Aprile di venerdì santo nell'anno 1507 a Plessis-les-Tours dopo aver esortato i suoi confratelli a vivere di elemosina, di carità verso tutti, e di essere rispettosi della regola. Non passarono molti anni dalla sua dipartita al cielo che il Papa Leone X, colui al quale Francesco aveva profetizzato sarebbe divenuto Papa, il 1519 lo proclamava Santo.
Nel 1562 gli Ugonotti, con un atto sacrilego, forzarono la sua tomba e bruciarono le sue spoglie, dei suoi resti non rimasero che pochi frammenti che vengono conservati in vari Conventi fra cui Paola.
Francesco di Paola è il protettore degli emigrati, infatti chi più di lui poteva comprendere cosa volesse significare ''essere emigrante", è anche protettore della gente di mare, perché, egli affrontò il mare attraversando lo stretto di Messina con il suo mantello dopo aver pregato, in quanto il barcaiolo lo rifiutò a bordo perché non poteva pagare, allora fiducioso nel Signore distese il mantello sulle acque del mare che immediatamente si placarono ed egli con i suoi confratelli poté approdare sull'Isola Siciliana.
_Santuario di San Francesco di Paola_
Il Santuario di San Francesco di Paola

Paola è una città bella da visitare, da una parte bagnata dalle acque limpide e chiare del mar Tirreno, mentre entrando a ridosso della cittadina troviamo le colline, ed è qui, immerso nel verde, che sono situati il Santuario ed il Convento, di fianco al fiume Isca.Finalmente siamo arrivate, troviamo subito il parcheggio nell'ampio piazzale..... eh già, è proprio vero! E’ arrivando in questo paesaggio di naturale bellezza, mentre stormi di passeri attraversano il cielo azzurro ed un tiepido sole ci riscalda, che si avverte la presenza di pace e lo spirito si quieta.. Che emozione!Ed il mio pensiero va ai tanti pellegrini che in questo luogo si sono susseguiti, dalla gente semplice e umile ai personaggi più importanti: come Natuzza Evolo , lei che anche quando era avanti negli anni non è mai mancata di far puntuale visita al Santuario, al suo "Amico Francesco" , o come anche la visita del Beato Giovanni Paolo II , nel lontano 1984.
Giunti nel piazzale principale notiamo una signora ed alcuni bimbi intenti a dare da mangiare alle colombe che qui hanno fissa dimora.Ed ecco di fronte a noi apparire la facciata principale del Santuario, situata al centro dell'intera struttura, risalente al XVII Secolo, interamente in pietra e marmi di Calabria.La parte bassa, con un unico ingresso ma suddiviso da colonne, venne costruita in stile Rinascimentale, al primo piano due balconi rettangolari da entrambi i lati, vi è poi un balcone centrale ad arco e una ringhiera in ferro battuto che si estende lungo tutto la facciata.
La parte alta dell'edificio è stata invece costruita in Stile Barocco , al centro si erge la Statua del Santo Paolano realizzata in marmo di Calabria, poco più in alto della statua è posto lo stemma dell'ordine da lui fondato Charitas .Si narra che lo stemma fu mostrato al Santo, in una delle sue numerose estasi, dall'Arcangelo San Michele, che gli fece capire che quello sarebbe stato lo stemma dell'Ordine dei Minimi.La facciata termina come un puntale in alto, con la Croce del Cristo.E' dalla stessa che si ramificano: la Foresteria , il Convento dei Frati dove viene custodita un'importante Biblioteca con libri rari, manoscritti, la Regola che il frate aveva costituito, tutti gli avvenimenti che nei secoli si sono susseguiti; unito da un ponte c'è il Collegio o Scuola Apostolica , luogo di formazione fino a qualche anno fa, dove i giovani studiavano, per i prendere i voti.
_Cappella delle Reliquie_


Entriamo, attraversando il primo portico, fatto da colonne e capitelli, ci troviamo in un'ampia sala, sulle pareti molte lapidi ricordano i vari avvenimenti che si sono susseguiti nei secoli fino ai giorni nostri.Ci inoltriamo nel secondo atrio, il pavimento in granito con il logo dell'ordine, sulla sinistra c'è un balcone ci affacciamo per vedere davanti a noi il Collegio dei Seminaristi ,abbassiamo lo sguardo e sotto vediamo il torrente Isca che scorre verso valle per poi fermare la sua corsa nel mare.In una stanza poco distante alcuni fedeli accendono una candela di fronte alla statua del Santo, in segno di devozione, recitando una preghiera.Accanto a questa c'è una cappelletta dedicata al Beato Nicola di Longobardi , mentre di fianco, tramite una scala, si accede al primo Romitorio, si scende in cunicoli stretti ed ogni stanza porta ad un'altra, qui il frate iniziò a scrivere la Regola dell'Ordine dei Minimi, ed è in queste celle che Francesco ed i suoi frati facevano penitenza digiunando.Vi è anche una cappella molto semplice dove l'eremita ed i suoi primi frati ed alcuni sacerdoti si riunivano per pregare ed ascoltare messa, è da precisare infatti che il frate non era un sacerdote, anche se il Pontefice Sisto IV avrebbe voluto ordinarlo sacerdote egli non acconsentì, perché non si sentiva degno, chiese solo l'autorizzazione di poter benedire le Corone del Rosario .
Il Santo Paolano era molto devoto della Vergine Maria, infatti era solito raccomandare a chi lo consultava per un consiglio la recita del Rosario.
Sulla destra dell'antica Basilica sopra di una colonnina in marmo trova collocazione una pietra miracolosa che viene venerata un uomo infermo, Galeazzo di Tarsia , Barone di Belmonte, andava spesso a Paola per chiedergli la guarigione, finché un giorno il frate gli fece trasportare insieme ad altri operai alcune pietre,per la costruzione del romitorio, quando arrivò all'eremo si rese conto di essere guarito.Ancora oggi su questa pietra, detta appunto pietra del miracolo, i fedeli usano poggiare il capo , confidando nella grazia del Santo.
Il Portale della Basilica Antica è anch'esso in stile Rinascimentale ed è stato realizzato in bronzo per opera dello scultore Tommaso Gismondi , esso reca delle rappresentazioni che rievocano la vita ed i miracoli del Santo.In alto sulla parete un dipinto del Cinquecento raffigura la Vergine dell'Assunta ed ai lati i Santi D'assisi e di Paola .
Pietra Miracolosa


La Basilica ben presto divenne troppo piccola per contenere i fedeli così con l'aiuto di uomini di buona volontà venne aggiunta una larga navata, la chiesa venne dedicata a Santa Maria degli Angeli.Oggi la Basilica si presenta sulla parte sinistra molto semplice, mentre nella navata laterale a destra troviamo cinque cappelle: la cappella della Sacra Famiglia, la cappella dell'Ordine dei Minimi dove si conservano le reliquie del Venerabile Padre Bernardo Clausi , la cappella della Madonna del Miracolo, la cappella del Sacro Cuore di Gesù, e infine, in fondo alla navata laterale, troviamo la Cappella delle Reliquie inizialmente dedicata a San Francesco D'Assisi.Quest'ultima è rivestita di marmi neri e verdi di Calabria, sull'altare in marmo un dittico decorato in oro e lamine in argento che raffigura Il Santo Paolano su una tela, mentre su legno il Santo D'Assisi.Sotto l'altare in un urna sono conservate alcune ossa del Santo Paolano, in un armadio a muro incorniciata da marmi, chiusa da cristallo, si legge una scritta: Hic asservantur reliquiae quae supersunt e corpore et exuviis (qui si conservano le reliquie di ciò che resta del corpo e degli affetti di San Francesco di Paola); vi sono conservati :Il Busto in legno ma rivestito in lamina d'argento e con al centro una reliquia del suo corpo, il Libro dei vari processi per la sua canonizzazione, la pentola che usò per cuocere le fave senza l’utilizzo del fuoco, il dente molare che lasciò come ricordo alla sorella Brigida prima di partire per la Francia, la Corona del Santo Rosario, gli zoccoli, una calza.In Teche separate invece sono custoditi: il cappuccio, una tunica, ed in ultimo il molto venerato Mantello , con cui prodigiosamente attraversò lo Stretto di Messina, che durante la processione viene portato a spalle sul mare .
Chiesa Antica
Di grande importanza è la Lampada Votiva , una lampada ad olio, lavorata in argento, questa venne solennemente benedetta ed accesa la prima volta il 13 Ottobre del 1946, in segno di riconoscenza per la protezione che ebbe la Calabria durante la seconda Guerra Mondiale, da allora ogni anno, al due di maggio, viene rinnovata l'accensione della Lampada e l'olio viene donato a turno da tre tra i Comuni Calabri.'''Nel 1928 è stata insignita del titolo di Basilica dal Papa Pio XI''' .'''Gode dell' '''Indulgenza Plenaria''' quotidiana perpetua, e cioè (fonte Wikipedia) :la dottrina dell'indulgenza è un aspetto della Fede Cristiana, affermata dalla Chiesa Cattolica, che si riferisce alla possibilità di cancellare una parte ben Interno della precisa delle conseguenze di un peccato (detta pena temporale), dal peccatore che abbia confessato sinceramente il suo errore e sia stato perdonato tramite il sacramento della confessione. Quindi per indulgenza viene significata la remissione parziale o totale delle pene comunque maturate con i peccati già perdonati da Dio con la Confessione.A sinistra dell'ingresso della chiesa ci avviamo verso il corridoio del convento, sulle pareti bellissimi affreschi che ricordano la vita del Santo, dalla sua nascita alla sua morte, alcuni miracoli e la sua Canonizzazione.Sulla nostra sinistra, chiuso da vetrate, appare lo splendido Chiostro seicentesco, o giardino, al centro del quale è situata una fontana e tutto intorno fiori, mentre un albero di Palme precede una parte del '''Campanile del Convento'' . Appena usciti proseguiamo per la Via dei Miracoli, sulla nostra destra troviamo la Fornace nella quale veniva preparata la calce per la costruzione dell'edificio, si racconta che un giorno all'improvviso si sviluppò un incendio e tanto erano alte le fiamme che il tetto stava per crollare, uno degli operai andò di corsa a chiamare il Frate e lui coraggiosamente entrò nella fornace ancora accesa, riparò il tetto e ne uscì senza riportare alcuna scottatura.
Fonte della cucchiarella

Questo è solo uno dei miracoli del frate, ne viene narrato anche un altro,il religioso amava tanto gli animali ed ad ognuno dava un nome, un giorno si recò in un paese vicino con alcuni confratelli, in sua assenza alcuni operai, visto che era ora di desinare ma non avevano nulla per potersi sfamare, decisero di cucinare l'agnellino Martinello nascondendo le ossa nella fornace, al suo rientro nel romitorio il Frate cercò ovunque l'agnellino senza però trovarlo e dopo aver chiesto agli operai questi ne confessarono la colpa, il Santo allora lo richiamò in vita e fra gli operai fu ovviamente grande stupore..Scendendo di poco in un incavo delle mura, troviamo un ordigno, risalente alla seconda guerra Mondiale, che nel 1943 cadde nel torrente Isca e miracolosamente non esplose.Poco più sotto vi è la Fonte della Cucchiarella , la storia vuole che alcuni operai che lavoravano per la costruzione dell'edificio erano soliti lamentarsi con l'allora eremita perché ogni volta che avevano sete dovevano attingerla presso il torrente Isca , così il Frate con il bastone toccò su una roccia e da lì sgorgò l'acqua ,ancora oggi tanti sono i pellegrini che la bevono, si accede alla fonte attraverso piccola porticina in ferro e vetro e si attinge l'acqua utilizzando un mestolo, la cosa sorprendente è che l'acqua mantiene sempre lo stesso livello sia in inverno che in estate..molti sono i miracoli attribuiti a questa fonte.Anche noi bevemmo l'acqua, sarà stata la sete, ma io la bevvi due volte, era fresca, dissetante, e ne riempimmo alcune bottiglie da portare a casa.
Continuiamo il nostro percorso, attraverso una stretta via, lentamente respirando l'aria primaverile ed un tiepido sole ci riscalda, più avanti ci trovammo di fronte al Ponte del Diavolo : si racconta che il Santo avesse in progetto di costruire un ponte che favorisse il passaggio da una riva all'altra, fu in quella circostanza che il Diavolo gli apparve con una proposta, si offrì di costruirlo lui in una sola notte ma in cambio chiese la prima anima della persona che avesse attraversato il ponte , il Frate accettò, l'indomani il Diavolo si presentò per riscuotere e in quell'istante S. Francesco vi fece passare di lì un cane, il Diavolo s'infuriò perché era stato ingannato, così in un moto d'ira tirò un calcio al muro di sinistra, poggiando la mano sulla parete opposta e lasciandovi l'impronta.
Camminando più sotto ci troviamo di fronte, e sempre sulla nostra destra, la Grotta del Santo , è qui che venne ritrovato dai cacciatori in una piccola cella, stretta ed angusta, ed io mi sento piccola di fronte a tanta grandezza e mi domando come potesse vivere in una grotta così umida e tanto piccola...Solo chi ha una grande Fede, solo chi ama Dio ed offre la Penitenza per i peccatori, può ... Quant'è vera quella frase che il Frate diceva a chi bussava presso il suo cuore Vai, pulisci la tua casa ( la tua coscienza ) e poi vieni
Statua di San Francesco di Paola


La nuova Chiesa.
L'esigenza di una nuova Basilica si avvertiva sempre più, fino a quando dopo tanti studi e progetti, venne decisa la posizione del nuovo edificio, la prima pietra della nuova Aula Liturgica venne benedetta dallo stesso Beato Giovanni Paolo II , in quel 22 Aprile del 1998 durante l'Udienza Generale in San Pietro.Il 22 Aprile del 2000 veniva Celebrata la prima Messa, in occasione della Veglia Pasquale, anche se i lavori definitivi si conclusero il 2 Maggio del 2007.Incastonato fra la montagna e l'antica Basilica il nuovo Edificio si presenta all'occhio del fedele all'esterno con un portale in bronzo colorato ed al centro la statua in marmo del Santo Paolano, che sembra quasi lasciare la Chiesa per andare incontro ai pellegrini, quello che mi colpisce e quel suo dito alzato, e qui mi viene in mente una frase di Francesco..lui il difensore delle genti, dei perseguitati dalla giustizia, i tartassati per opera dei tiranni, e mai come in questo momento in cui il mondo è in ginocchio, com'è vero che tutto torna, sembra tuonare ancora più forte, la frase del Santo Paolano: Guai a chi regge e mal regge.[...] Guai ai ministri di giustizia, che li è ordinato di far giustizia e lor fanno il contrario , Francesco non sopportava chi si arricchiva con il sudore dei lavoratori.
Internamente l'edificio ha la forma di una nave, dal tiburio tre ampie vetrate rappresentano la SS.Trinità, sulla parete presbiteriale un mosaico raffigura il mistero della Pasqua: la Crocifissione, le mirrofore al Sepolcro e la discesa agli Inferi.
Meraviglioso il Tabernacolo a forma di Astro che con i suoi raggi irradia il mistero dell' Eucarestia . Nell'altare frontale, viene venerata una reliquia del Santo.
Concludendo
Ponte del diavolo


Dopo aver ascoltato la messa nella Nuova Aula, entrammo nella Sacrestia per salutare alcuni frati di nostra conoscenza...già, i frati, alcuni sono stati anche Padri Spirituali nella nostra parrocchia, li conosciamo bene, hanno il dono dell'accoglienza, hanno il dono dell'ascolto, i loro volti sono sempre gioiosi, danno speranza, infondono pace e serenità...
Promettemmo loro di ritornare presto, visto che in questo 2012 si festeggia il 50° anniversario del patronato di S. Francesco sulla Calabria , e prenotando potremo visitare la Cella di San Francesco ''' che verrà aperta ai pellegrini dal 17 al 27 Maggio Appena fuori dalla nuova Aula ci dirigiamo verso un negozietto di sovenir religiosi, acquistammo alcune statuette del Santo, coroncine, piccoli ricordi da portare a parenti ed amiche.
La padrona del negozietto aveva dei modi pacati e gentili, la sua pazienza poi con me è stata davvero infinita, non nascondo che quando devo comprare qualsiasi cosa, controllo sempre che gli oggetti prossimi a divenire miei non presentino delle imperfezioni.

All'uscita dal negozio le mie amiche decidono di entrare nel bar che si trova li vicino, per un caffè, ci affacciammo sul muretto è guardando verso il fiume Isca,che, si notano i due Massi, meglio noti come le ''I Macigni'' si racconta che un giorno si verificò una frana vicino al Santuario, provocando la caduta di quei due enormi massi che si staccarono dalla montagna, Il Santo si accorse di quello che stava accadendo, e conscio del disastro che avrebbero provocato con la loro rovinosa caduta esclamò senza indugio: Fermatevi per Carità ! , a quella frase i due macigni si fermarono, rimanendo ancora oggi in bilico...
Il nostro pellegrinaggio è terminato, si torna a casa , con il cuore pieno di gioia e tanta serenità.
Mentre ci dirigiamo verso la nostra auto, mi soffermo, volto lo sguardo ancora per un istante e poi penso:
Oggi siamo stati in un luogo dove Francesco visse, con umiltà e carità, rinunciando ai beni terreni, alle alte cariche, ed agli onori, non aveva bisogno delle ricchezze terrene, era ricco di virtù e grazia spirituale, era mite ed umile di cuore

Ricorrenze del Santuario:

Il primo venerdì del mese di gennaio, inizia la Pratica dei tredici venerdì,in preparazione alla festa del Santo che si festeggia il Due di Aprile
Ma la festa patronale ricorre dal primo al quattro di Maggio
Il Venti di Gennaio si festeggia la Madonna del Miracolo protrettrice dell'ordine
In questo Santuario vengono Celebrati numerosi Matrimoni, Battesimi e Cresime

Orario Apertura del Santuario:
Periodo Dalle ore Alle ore
Aprile - Giugno 6:30 19:00
Luglio - Agosto 6:30 20:00
Settembre - Ottobre 6:30 19:00
Novembre - Marzo 6:30 18:00

Come raggiungere la Basilica San Francesco di Paola
Largo San Francesco di Paola - 87027 Paola (CS)

In treno:
Stazione di Paola. Qui si potrà aspettare la navetta che vi porterà alla Santuario oppure si potrà decidere di fare il percorso a piedi
In aereo:
Aeroporto di Lamezia Terme a km 60.

In auto:
Da Salerno: Uscita A3 (SA-RC) Lagonegro nord - SS 585 Fondo Valle del Noce e proseguire sulla SS 18 per Paola


4/08/2013

Happy Birthday Ely!


Silenzio mattutino.
Un tiepido sole
riscalda la terra.
Profumo di zagare, 
di fiori campestri, 
profumo di salsedine.
Ecco, ti vedo, sei tu. 
Nei tuoi occhi 
una lieve malinconia,
nel tuo sorriso 
la contagiosa voglia di vivere.
Già.. 
questa vita che a volte
dona pieghe grigie 
e porta il buio della notte.. 
Ma tu sei una roccia, 
ti aggrappi ad essa
e come sempre
ne uscirai vincitrice.
Tanti i sogni infranti
ma tanti ancora da costruire. 
Oggi è un giorno speciale, 
svegliai!
vestiti, 
si esce!
Si farà festa!
Ti condurremo 
in un castello incantato,
dove i sogni diventano realtà... 
Tutto si avvera, 
basta la speranza.
Tutto puoi fare, 
oggi è un giorno speciale!

Buon compleanno Magica Ely!
Buon compleanno da me e da chi ti vuole bene.  ^__^ 

4/02/2013

Speranza





Con gli occhi persi nel vuoto,
seduta sui suoi pensieri
in quell'antica soffitta
impolverata, vissuta.

Nessun profumo
nessun odore
neanche un raggio di sole
filtrava da quell'opaca finestra...

In un angolo uno scrittoio in radica di noce
su di esso una matita,
fogli sparsi, ingialliti....
Quanti segreti custoditi in quel vecchio cassetto
epistole rilegate in nastri di seta.

Sembrava che il tempo 
non fosse mai passato.
D'un tratto un rumore
la risvegliò dal suo torpore.

Il vento spalancò 
l'opaca finestra
dando luce a quella stanza buia.

Respirò aria pura
si affacciò, volse lo sguardo
annusò profumo di primavera.

Stormi di rondini volteggiavano nel cielo
tinte di acquerello dipingevano il paesaggio.

Vide il nuovo giorno, 
sorrise.....

Riconobbe la speranza.